14 Nov Come la postura influenza la nostra salute » Dott.ssa Vanessa Di Nepi
Postura e salute? Quanto i nostri atteggiamenti posturali influiscono sul nostro benessere?
Il nostro corpo ha la capacità di autoregolarsi, autoadattarsi e autoprogrammarsi, in base alle informazioni ricevute istante per istante dall’ambiente esterno e interno, cerca di mantenere al meglio il suo obiettivo: l’omeostasi ( quello stato di equilibrio dinamico proprio di ogni organismo).
Più le informazioni ambientali che l’organismo riceve sono numerose e diverse, più riesce a perseguire una regolazione fine e corretta del proprio funzionamento; lo fa attraverso specifici recettori preposti a comunicare al cervello la nostra posizione nello spazio: recettori podalici, vestibolari, visivi, somatici.
La postura è quindi il risultato del nostro adattamento alle informazioni fisiche, psichiche ed emotive. È il modo con cui reagiamo alla forza di gravità e comunichiamo con il mondo esterno.
L’equilibrio è così mantenuto dai processi fisiologici diretti principalmente dalla corteccia cerebrale, dalle funzioni vestibolari del cervelletto, della formazione reticolare, dai recettori visivi e, in minor misura, uditivi, dagli esterocettori di tatto e pressione (della pianta dei piedi in particolare) e dai propriocettori di capsule articolari, tendini, muscoli e visceri (enterocettori).
Qualunque evento in grado di modificare l’equilibrio, avrà riflessi immediati su tutti gli altri segmenti corporei, fino a interessare l’intero organismo, modificandoli con posizioni di compenso; tale risposta, durante il suo percorso, dividendosi in una serie di sistemi e sottosistemi di compenso, lascerà il segno, positivo o meno, della propria azione nelle varie regioni corporee.
Nel tempo, tutto ciò influisce sulla propriocezione con significative influenze sull’equilibrio, quindi sulla postura. Tali “alterazioni”, infatti, vengono fissate a livello corticale, a vari livelli, tramite memorie biochimiche corpuscolari, che poi divengono anatomiche per vero e proprio contatto tra neuroni (gap-junctions), sia a livello del sistema nervoso centrale che periferico.
Sovraccarichi eccessivi che causano degenerazione articolare (es. processi infiammatori e artrosici), irrigidimenti e degenerazioni dei tessuti elastici (tendinopatie, meniscopatie ecc.), intrappolamento dei nervi, disturbi digestivi, respiratori, povera circolazione, e malnutrizione dei tessuti che inevitabilmente conducono verso la malattia sistemica.
Una postura errata costringe l’apparato muscolare a lavorare in maniera anomala (eccessiva), questo causa molto dispendio energetico e nel tempo un accumulo di acido lattico nei tessuti, che se non adeguatamente smaltito genera acidosi tessutale e infiammazione.
Ma comporta anche una richiesta maggiore di afflusso sanguigno ai muscoli per il “superlavoro”, che viene tolto agli organi vitali. Come conseguenza avremo un senso di affaticamento generale.
Il corpo cerca di compensare tale squilibrio poggiandosi sul tessuto connettivo causando rigidità e restrizioni articolari.
Il tessuto connettivo
Il tessuto connettivo costituisce circa il 16% del peso corporeo e prende parte alla regolazione dell’equilibrio acido-base, del metabolismo idrosalino, dell’equilibrio elettrico e osmotico, della circolazione sanguinea (in particolare venosa) e della conduzione nervosa (riveste e forma la struttura portante dei nervi ed è sede di numerosissimi recettori sensoriali, inclusi gli esterocettori e i propriocettori nervosi), assumendo pertanto un ruolo fondamentale anche all’interno del sistema dell’equilibrio. Tramite la fascia connettivale i muscoli si strutturano e funzionano come catene muscolari. In conclusione, il tessuto connettivale risulta un sicuro protagonista nella determinazione della postura individuale. Si comprende come malposizioni di varie parti del corpo possano creare disturbi agli organi interessati.
L’architettura interna del corpo, strutturalmente e funzionalmente, dipende da un’ottima interazione tra le pressioni cavitarie, intra-toraciche e addominali, l’integrità viscerale e la coordinazione neurofisiologica. La risultante di tutti questi elementi si esprime attraverso il modello biomeccanico del poligono di forze, costituito dall’unione delle linee AP e PA.
Le linee di forza AP (Antero Posteriore) e PA (Postero Anteriore) qui sopra rappresentate, sono molto importanti nel mantenere l’integrità strutturale, funzionale e fisiologica della colonna vertebrale. Qualunque alterazione delle linee di forza comporta un cambiamento nella funzione dell’organo o della struttura innervata da quel segmento vertebrale.
La Linea AP è una Linea di tensione
Unisce la colonna in un unico movimento, è il fondamento dei movimenti spinali, con centro in D11-D12. Ha il suo punto focale a livello della cerniera dorsolombare che diventa fondamentale da un punto di vista posturale; è il centro di torsione e rotazione del tronco. Questa linea è coinvolta in tutte le condizioni circolatorie della cavità addominali, in tutte le condizioni posturali ed ha importanza nell’uso di una sola parte del corpo.
La Linea PA è una Linea di pressione
Attraverso la seconda vertebra dorsale e la seconda costa. Mantiene l’integrità del collo, del tronco e delle gambe in relazione alle pressioni cavitarie interne, attraverso i legamenti dorso lombari.Rappresenta il Sistema viscerale/dinamico attraverso il Tendine Centrale del Diaframma e il muscolo Psoas.
La deviazione delle linee di forza comporta un inappropriato carico sui tessuti molli che diventano il centro dei movimenti del corpo. Queste strutture fisiologicamente non sono in grado di supportare tale carico, vanno incontro così a fenomeni di restrizione, fibrosi e degenerazione.
Sia nella tipologia posteriore che nella tipologia anteriore si verifica:
- Alterazione nella funzionalità diaframmatica
- Alterazione nella distribuzione delle forze compressive
- Alterazione dei gradienti delle cavità pressorie
- Perversione negli assi di movimento
- Alterazione del percorso delle arterie maggiori
- Distorsione, compressione, adesione dei visceri
TIPO ANTERIORE
Le principali anomalie che si notato in questa tipologia posturale sono:
- Ipertono delle catene posteriori
- Cervicalgie e lombalgie
- Diaframma molto alto, problemi respiratori
- Ipersollecitazione cardiaca
- Ernie femorali,inguinali
- Ptosi viscerale
- Irritazione vescica
- Appiattimento arco plantare (talloniti)
- Problemi agli occhi, orecchie, naso, gola
TIPO POSTERIORE
Le principali anomalie che si notato in questa tipologia posturale sono:
- Alterazione delle condizioni circolatorie e dell’apporto sanguigno a tutti gli organi addominali
- Disturbi a Cuore, polmoni, stomaco, fegato, reni, surreni, intestino
- Pressioni toracica e addominale disturbata
- Cifosi dorsale esagerata, aumento curva lombare
- Ipertensione del muscolo Psoas, flexum ginocchia, peso sul tallone
- Asma
- Costipazione
- Prolasso del retto, prolasso dell’utero, emorroidi
- Disturbi agli occhi, al naso, alla gola
Nella sua lunga evoluzione, durata centinaia di milioni di anni, da quadrupede a ottimo camminatore e discreto arrampicatore, oggi l’uomo sembra paradossalmente aver invertito il senso di marcia evolutivo adottando abitudini di vita che lo portano a “rannicchiarsi” sempre più su se stesso sotto il peso di stress ambientali e psichici.
Come si evince da tutti i disturbi sistemici che l’alterazione posturale può provocare, sarebbe molto importante essere consapevoli e riappropriarsi di un modo corretto di svolgere le nostre
attività quotidiane, all’interno di una società che spinge l’uomo in posture e stili di vita poco naturali, quindi poco fisiologici.