23 Giu Vitamina C, ne sappiamo troppo o troppo poco? » Dott.ssa Vanessa Di Nepi
Se chiedessi a ognuno di voi: quanta vitamina C integrate al giorno? La risposta più probabile è che ne prendete già a sufficienza bevendo spremute d’arancia ogni mattina.
Il mio intento nello scrivere questo articolo è quello di chiarire in modo semplice ed esaustivo l’importanza di questa vitamina per il benessere generale dell’organismo, sempre considerando anche il lato preventivo e di “convincere” tutta quella schiera di persone che alla domanda iniziale risponderebbero che assumono già tanti farmaci e altri integratori non vogliono prenderli.
Scrivo questo articolo perchè non riesco ancora a capire come mai è cosi semplice ingerire farmaci che creano enormi effetti collaterali e così difficile assumere sostanze naturali, non tossiche, economiche, che possono solo riportare il corpo verso il suo equilibrio naturale.
Partendo dal presupposto che l’uomo è l’unico mammifero che non sintetizza la Vitamina C, si comincia a capire perchè è necessario integrarla; la vostra spremuta d’arancia, cari lettori, non raggiunge neanche un quarto della dose necessaria all’ organismo per svolgere adeguatamente molte delle sue funzioni; inoltre ci sono delle limitazioni fisiche alla quantità di cibo che può essere ingerito, quindi anche in questo caso non riusciamo a raggiungere il fabbisogno giornaliero (l’arancia poi… è la meno ricca di Acido Ascorbico!).
Ma per comprendere a fondo il valore della vitamina C dobbiamo esplorare la sua storia e le sue funzioni. Ai tempi dell’Homo Sapiens l’Acido Ascorbico veniva ancora sintetizzato dall’ uomo, appena sono comparsi frutta e verdura la natura ha deciso che avendo fonti esterne da cui assumerla non era più necessaria per l’organismo produrla.
Di certo capirete che la frutta di allora (appena raccolta dagli alberi e mangiata, senza conservanti e pesticidi, con la sua stagionalità) non è minimamente paragonabile a quella che si trova oggi in commercio, che quindi non fornisce i nutrienti di cui abbiamo bisogno.
È una vitamina idrosolubile (si scioglie nell’acqua e non si accumula nella cellula PER QUESTO NON È TOSSICA, anche se assunta in dosi massiccie): al massimo dopo 4 ore, se l’organismo non la utilizza, viene espulsa con le urine.
Negli animali che la sintetizzano viene prodotta a partire dal glucosio. In associazione alla vitamine E è il maggior produttore di collagene di tutto l’organismo: il collagene è una proteina costituita da una lunga serie di aminoacidi intrecciati tra di loro a formare una fitta rete che tiene uniti e sostiene tutti i tessuti del corpo; basterebbe fermarsi qui per capire la sua potente azione su ossa, muscoli, tendini e molte altre strutture corporee e il suo ruolo in tutte le patologie degenerative (invecchiamento, malattie cardiache, ictus). Protegge il cuore e le arterie dai danni ossidativi e favorisce la produzione del colesterolo buono. È un antinfiammatorio e antibatterico. Ha un’azione protettiva contro gli effetti dei radicali liberi (è un potente antiossidante e prossidante in base alle dosi che vengono assunte sempre in associazione alla vitamine E) soprattutto a livello cerebrale. Il cervello è l’organo che in assoluto ne possiede più di tutte le altre strutture. Sembra che l’Acido Ascorbico abbia effetto sulle catecolamine (adrenalina e noradrenalina), quei neurotrasmettitori che hanno effetti sul tessuto nervoso, sull’umore, ma anche facilitano l’utilizzo dei substrati energetici muscolari favorendone la ricostruzione delle riserve energetiche ed eliminando attraverso i reni le scorie acide (ecco perchè assumendola si ha la sensazione di sentirsi più energici e meno depressi).
È un chelante: si lega alle sostanze tossiche presenti nel corpo (metalli quali per esempio mercurio/nichel ) avendo cosi un’azione detossificante e eliminando le amine biogene (istamina). Ricordiamo che tutte le malattie croniche degenerative hanno inizio da uno stato di acidosi tessutale e infiammazione (la cui origine è da ricercare, quasi sempre, nello stile di vita e nell’alimentazione) e secondo il biochimico Irwin Stone (autore del libro The Healing Factor) dipendono da una carenza di vitamina C.
Migliora l’assorbimento di ferro a livello gastrico quindi in tutte le situazioni di anemia è molto importante assumerne dosi importanti. È un antitumorale: questo è l’effetto che più mi affascina! Andiamo a vedere quale funzione importante detiene sulle cellule tumorali. Mentre la cellula normale si trova in uno stato di equilibrio nei suoi elementi ossidativi, prende dal corpo solo le sostanze di cui ha bisogno (in questo caso la vitamina C); la cellula tumorale per ricavare l’energia necessaria a sopravvivere e proliferare ha bisogno di glucosio (infatti è piena di GLUT: sono quelle sostanze che trasportano molecole di glucosio nelle varie parti del corpo). La cellula tumorale attira e assorbe tutta la vitamina C che ingeriamo. Ne servono quindi dosi elevate affinché essa possa comportarsi come prossidante, ossia produrre perossido di idrogeno per uccidere la cellula tumorale, aumentare la funzionalità del sistema immunitario e permettere ai linfociti T di riconoscere e uccidere le cellule tumorali. Grazie alla sua azione nella sintesi di collagene non permette alla cellula tumorale di trovare spazio per proliferare nei tessuti cellulari.
Ma quali sono le dosi corrette da assumere?
Questa è la domanda più difficile a cui rispondere ..perche’ è molto soggettivo, sicuramente parliamo di GRAMMI E NON MILLIGRAMMI, minimo di 3 g fino a un massimo di 20 g ( dosi molte lontane da quelle raccomandate generalmente). Le modalità di assunzione sono tre: può essere assunta per via endovenosa, sotto forma di polvere o pasticche.
A mio parere quasi tutte le patologie moderne hanno in comune una carenza di nutrienti tra cui spiccano le vitamine e i sali minerali. Sarebbe semplice fare degli esami del sangue e verificare lo stato generale di questi nutrienti. Sarebbe semplice, prima di assumere farmaci, fare un’ adeguata integrazione e aspettare che il nostro corpo si riappropri del suo equilibrio, ma oggi sembra ancora più semplice ingerire qualche “pillolina” che spegne qualunque sintomo, ma che porta il corpo sempre più lontano dallo stato di salute.