28 Lug Stevia, sciroppo d’acero e miele: i dolcificanti naturali sono Paleo?
Stevia, sciroppo d’acero e miele: i dolcificanti naturali sono Paleo?
Traduzione e adattamento dall’inglese dell’articolo Stevia, Monkfruit, Maple Syrup, and Honey: Are Natural Sweeteners Paleo? di Megan Patiry (thepaleodiet.com) (parte 1)
Alcuni sostengono che “lo zucchero è zucchero“, poiché le molecole di glucosio e fruttosio negli zuccheri “cattivi”, come lo zucchero bianco o lo sciroppo di mais, sono in definitiva le stesse molecole di glucosio e fruttosio che si trovano negli zuccheri “buoni”, come frutta e verdure amidacee. Alla fine del viaggio digestivo, tutti gli “zuccheri” si scompongono nelle stesse molecole.
Ma sono davvero tutti uguali? Che dire quindi degli zuccheri “naturali”, come quelli del miele grezzo e non trasformato? È proprio vero che “uno zucchero vale l’altro”?
I benefici dei dolcificanti naturali
Gli zuccheri naturali (sostanze come miele grezzo, sciroppo d’acero, zucchero di cocco e stevia) non sono esattamente la stessa cosa degli zuccheri artificiali. Questo perché sono derivati o si trovano in natura e vengono consumati con le loro fibre naturali, enzimi e altri componenti intatti.
La maggior parte degli zuccheri naturali, e in particolare il miele grezzo, ha anche dei benefici. Ad esempio, è stato dimostrato che il miele grezzo, consumato da circa 5.000 anni, contiene proprietà antimicrobiche che hanno un effetto inibitorio su circa 60 specie di batteri. Un numero crescente di ricerche nell’ambito della medicina alternativa chiamata apiterapia sta mostrando benefici potenzialmente positivi. La ricerca ha anche scoperto che il miele grezzo e lo sciroppo d’acero puro contengono composti antiossidanti benefici che possono aiutare a combattere i danni al DNA, ridurre l’infiammazione e avere effetti anti-cancro.
Questi dolcificanti si trovano in natura e possono essere consumati senza lavorazione, che è uno dei criteri che ci permettono di definire un alimento “paleo“. Tuttavia, solo perché qualcosa ci fa bene, in senso terapeutico, se consumato una volta ogni tanto, non significa che ci faccia sempre bene. I dolcificanti naturali sono comunque zuccheri semplici che possono comportare molte delle stesse conseguenze sulla salute degli zuccheri semplici come la resistenza all’insulina.
Usa i dolcificanti naturali con parsimonia
La dieta paleo è un modello che ci spinge ad interrogarci sul consumo del cibo in natura da parte dei nostri antenati.
Quando determini se qualcosa è Paleo, non devi solo considerare se quel qualcosa è naturale, ma devi anche considerare la frequenza con cui sarebbe stato mangiato.
Gli zuccheri di qualsiasi tipo non fanno eccezione.
Prendiamo ad esempio il miele grezzo: immaginate lo sforzo necessario ai nostri antenati ancestrali per consumarne anche solo un po’. Gli indigeni Hadza considerano il miele il loro alimento preferito e rappresenta una notevole quantità di calorie nella loro dieta (ne abbiamo parlato nell’articolo “Cosa ci insegna la dieta “Paleo” degli Hazda sull’alimentazione umana?“). Tuttavia, bisogna considerare anche gli altri alimenti che compongono la loro dieta e il loro stile di vita generale.
Per lo sciroppo d’acero, lo zucchero di cocco e lo zucchero di canna, lo scenario non cambia: ci sarebbe voluto uno sforzo enorme per trovare e raccogliere queste sostanze nel nostro passato di cacciatori-raccoglitori. Se ragioni su quanto spesso questi dolcificanti naturali potessero essere trovati e consumati in natura, ti rendi conto che si è trattato di una componente rara nella dieta dei cacciatori-raccoglitori.
Oggi, se abbiamo desiderio di un dolce, cerchiamo qualcosa che contenga solo zuccheri naturali! Ma facciamo attenzione a non acquisire l’abitudine di consumare certe “prelibatezze” più volte alla settimana, come routine. Dopotutto, una torta fatta con dolcificanti naturali e farina di noci resta pur sempre una torta.
Continua a leggere la seconda parte dell’articolo: Zuccheri “naturali”, non significa “salutari”
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