01 Giu Melatonina: usi ed abusi » Dott.ssa Vanessa Di Nepi
Nella pratica quotidiana mi interrogo spesso su quale sia la causa principale che ha portato i pazienti alla perdita del loro equilibrio interno; cerco di capire qual è lo stato di vitalità e dove la forza vitale, insita in ogni organismo, ha perso la sua capacità di manifestarsi.
Cosa si intende esattamente per forza vitale?
La forza vitale è quell’energia propria di ogni organismo che permette di far fronte agli “insulti” a cui continuamente l’ambiente esterno ci sottopone; quella forza che permette di mantenere le seguenti caratteristiche:
- Chiarezza mentale, calma e tranquillità
- Adattabilità e flessibilità fisica ed emozionale
- Sogni sereni e ristoratori (minimo 8 ore)
- Capacità di accogliere in modo positivo le sfide quotidiane
- Buono stato di salute generale (che sottintende la capacità di ogni sistema di svolgere le sue funzioni fisiologiche in modo armonico e secondo natura)
Il nostro orologio biologico, i nostri ritmi interni si dovrebbero muovere in perfetta coordinazione con la natura.
Tra le diverse patologie dei miei pazienti noto spesso un comune denominatore:
L’alterazione della qualità del sonno
Risvegli frequenti, sonni brevi e agitati, insonnia, difficoltà a prendere sonno.
Quasi nessuno oggi riesce ad avere un sonno ristoratore, molti si svegliano già stanchi e scarichi, per tutto il giorno si portano dietro una sensazione di irritabilità senza capirne a volte le reali motivazioni.
Questa alterazione del sonno a molti appare un problema da poco…(è lo stile di vita moderno che ci impone tali ritmi, affermano la maggior parte!), in realtà è un problema molto grave.
L’incapacità di riposare correttamente generata da uno sfasamento dei normali ritmi biologici provoca una produzione continua di CORTISOLO anche nelle ore notturne in cui invece dovrebbe scendere e consentire il riposo notturno.
Ho già esposto in un altro articolo (“La correlazione tra il dolore e l’alimentazione moderna”) gli innumerevoli danni provocati da una sovraesposizione di questo ormone, ricordiamo tra questi :
- Abbassamento delle capacità del sistema immunitario di difenderci
- Squilibri del metabolismo
- Dolore
- Infiammaizone sistemica
- Aumento della sensibilità insulinica (quindi la tendenza a ingrassare)
- Disturbi gastrointestinali
- Un abbassamento dei livelli di SEROTONINA nel cervello (quindi depressione, nervosismo, stress) che messo in “allarme”comincia a richiedere zuccheri…
E allora ci orientiamo verso le scelte più semplici e più sbagliate cominciando da una colazione ricca di zuccheri… un pranzo a base di carboidrati (che danno quella “carica apparente”) consumato probabilmente in pochissimo tempo, ritmi di lavoro stressanti, chiusi in ufficio e esposti a luci artificiali.
Si continua a lavorare fino a sera quando affamati e stressati abbiamo di nuovo bisogno di zuccheri… ceniamo male e generalmente molto tardi (rispetto ai nostri ritmi biologici ), si fanno le ore piccole davanti agli schermi televisivi o tablet e di nuovo ci aspetta un’altra notte insonne.
Ma nessuno si preoccupa, perchè forse ignaro dei danni che a lungo termine la mancanza di sonno può provocare nel nostro organismo.
Come mai i nostri ritmi interni non funzionano più come dovrebbero?
Facciamo un passo indietro… chi si occupa di controllare e regolare i nostri orologi biologici ?
I ritmi circadiani vengono regolati dalla GHIANDOLA PINEALE, una piccolissima ghiandola posta al centro del cervello, un chiaro esempio della perfetta armonia tra sistema nervoso centrale e sistema endocrino che la natura ha progettato per noi .
Le cellule del Nucleo Soprachismatico (NSC), situate proprio dietro gli occhi funzionano in modo semplicissimo (on-off), sono attivate dalle condizioni di luce, comunicando con gli organi periferici tramite segnali diretti o indiretti:
Di giorno la luce del sole stimola la ghiandola pineale a rilasciare neurotrasmettitori quali SEROTONINA, DOPAMINA, mentre i surreni sono stimolati a innalzare livelli di CORTISOLO per iniziare la giornata.
Di sera il buio stimola la pineale a rilasciare la MELATONINA e ad abbassare i livelli di cortisolo cosi da ridurre i livelli di stress e prepararsi al riposo notturno.
Questi meccanismi che la natura ha creato per noi ci appartengono da miliardi di anni… quanti di voi oggi si sentono ancora in sintonia con questi ritmi?
Temo che purtroppo siamo in netta minoranza.
In passato moltissimi studi hanno confermato i benefici della melatonina, per regolare i ritmi sonno veglia e le attività riproduttive in tutti gli organismi viventi (uomo, animali, piante).
È ormai noto che questa antichissima molecola sia efficace anche:
- Nella protezione contro infezioni, cancro e malattie autoimmuni: sono stati trovati recettori per la melatonina su alcune cellule del sistema immunitario (t-helper, che ci proteggono da sostanze estranee); questo significa che la melatonina è in grado di potenziare l’attività fagocitaria e migliorare la crescita delle cellule del midollo osseo.
- Nella protezione dai danni dei radicali liberi per il forte potere antiossidante: è l’unica in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e quella fetale perchè è solubile sia nei grassi che nell’acqua.
- Nella protezione del nostro cuore abbassando il colesterolo e favorendo la sintesi dei grassi e l’aggregazione piastrinica.
Con l’avanzare dell’età il nostro corpo fisiologicamente riduce la produzione di melatonina.
Allora sarebbe necessario integrarla?
Molti sostengono di si…
Studi più recenti hanno dimostrato che l’uso di melatonina per dormire in realtà a lungo termine crea dipendenze come tutte le altre sostanze di cui si tende ad abusare per tentare di avere un sonno tranquillo (alcool e sonniferi in primis);
Il mio parere è che se ne può far un uso moderato nei casi di bisogno (non sempre ) ma è necessario affrontare la causa principale che scatena il problema: bisognerebbe favorire un ripristino del rilascio di melatonina in modo naturale… tornare come sempre alle nostre origini…
In che modo ?
Prendendoci più cura di noi stessi, tornando ai ritmi biologici innati di cui la natura ci ha donato: svegliarsi all’alba quando sorge il sole, alimentarsi in modo sano evitando tutti gli alimenti che ci fanno ammalare, praticare attività fisica costante all’aria aperta, cercare il contatto con la natura tutti i giorni, mangiare presto la sera, stare lontani il più possibile da fonti luminose di pc, televisori e luci artificiali prima di andare a dormire, riposare in un ambiente aerato e buio, ascoltare il nostro corpo.
Sono certa che a molti di voi tutto questo sembra impossibile nell’era moderna… ma non possiamo prescindere dal fatto che i nostri geni sono ancora programmati come quelli dei nostri progenitori, e solo ritornando a questi ritmi i nostri orologi biologici potranno riprogrammarsi e donarvi una salute permanente.
Dott.ssa Vanessa Di Nepi