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Intervista a Simone Fusco, istruttore esperto del Metodo Wim Hof

Intervista di Francesca Pietrobon a Simone Fusco, istruttore esperto certificato del metodo Wim Hof

Respirazione, meditazione, freddo.

Sono questi i tre pilastri fondamentali del metodo inventato dall’olandese Wim Hof, per aumentare il benessere psico-fisico, migliorare le prestazioni sportive, la gestione dello stress e il controllo della concentrazione. Ma, per i praticanti del metodo, c’è di più.

Nel tempo” si legge sul sito ufficiale “il nostro rapporto con il mondo in cui viviamo è cambiato. I nostri stili di vita ci hanno disconnesso dall’ambiente naturale. A causa di questa disconnessione, i nostri secolari meccanismi di sopravvivenza non si attivano più e abbiamo perso il contatto con il nostro potere interiore. Attraverso decenni di auto-esplorazione e studi scientifici rivoluzionari , Wim ha creato un modo semplice ed efficace per stimolare questi profondi processi fisiologici e realizzare il nostro pieno potenziale. Il Metodo Wim Hof® consiste nel riconnetterci – a noi stessi, agli altri e alla natura”.

Parole che non suonano nuove a chi da più o meno tempo si è avvicinato a uno stile di vita paleo/secondo natura, comprendendo quanto non solo il cibo ma anche l’ambiente e le nostre abitudini si stiano allontanando sempre di più da quelle che dovrebbero essere le condizioni ottimali per il nostro benessere psico-fisico.

Soprannominato “Iceman”, Wim Hof è detentore di alcuni record mondiali per la sua resistenza prolungata all’esposizione a temperature sotto lo zero. Il suo metodo sta diventando sempre più popolare anche in Italia, grazie all’impegno di istruttori certificati che organizzano attività guidate sia per principianti che per praticanti più esperti su tutto il territorio. Oggi abbiamo il piacere di parlare con uno di loro, Simone Fusco, ingegnere, esperto in biofisica e studioso di biologia e biohacking, che ora gira il mondo seguendo “molte persone stupende nel loro percorso verso una vita più appagante e piena”.

Ciao Simone, grazie per aver accettato questa intervista, è un piacere per me! La tua biografia offre moltissimi spunti di riflessione, ma andiamo per ordine.

Quando hai sentito parlare per la prima volta del Metodo di Wim Hof®? Nel tuo percorso di formazione come istruttore certificato hai avuto occasione di provare l’esperienza del metodo in prima persona con lui?

Ciao Francesca e a tutti i follower di PaleoAdvisor! Wim Hof è apparso nella mia vita per puro caso.

Inizio col dire che, sin da piccolo, sono sempre stato “malato”. Il mio apparato gastrointestinale mi ha sempre dato problemi enormi. Una mattina, all’età di 14 anni, mi svegliai con un nodulo enorme alla tiroide e da allora ho iniziato a prendere, ingiustamente, Eutirox per 7 anni, passati i quali mi dissero “tu sei pazzo a prendere questa pillola, perché non ti serve”. Prima batosta.

La seconda è avvenuta una decina di anni fa, quando mi riscontrarono una patologia polmonare. Fui ricoverato per 10 giorni ed il responso fu “non sappiamo tu cosa abbia, ma devi prendere del cortisone a vita”.

A quel punto ho deciso di prendere la salute nelle mie mani, perché demandarla a terzi non aveva avuto un esito positivo nel mio caso. E via a studiare: biologia, biochimica, biofisica. Il corpo. Per me il problema era nel corpo. Dopo un po’ di tempo mi accorsi che c’era un altro strato che poteva condizionare il mio benessere, ovvero: la mente.

Mi iscrissi ad un corso di Vipassana in cui non si poteva fare nulla oltre meditare. Tutta la giornata a meditare stando seduti è una cosa che a me infastidiva, perché nutriva SOLO la mente, ma non il corpo, che era lì a scalpitare. Per sentirmi “vivo”, iniziai a fare delle docce fredde in struttura e fu subito amore. Tornato a casa capii che il freddo era l’unica cosa che mi permettesse di sentirmi energico e centrato allo stesso tempo. Mi permetteva di avvertire il corpo pieno di energia e la mente calma ed acquietata. Ed era lo stato che desideravo da sempre.

Wim oggi non tiene più corsi per istruttori, ma ho avuto la fortuna di trovarlo in accademia e passare con lui 3 giorni nei quali ho scoperto l’uomo Wim. E sapete una cosa? È proprio UGUALE a come appare. Wim non ha filtri, non usa la logica e scoprire questa sua umanità, questo suo senso di amore profondo verso gli altri, mi ha fatto riconsiderare l’idea che il Metodo Wim Hof fosse tutto marketing. Wim è autentico. Le sue tecniche sono bellissime e ce le ha donate, dopo anni in cui è stato deriso e preso come “fenomeno da baraccone”, per puro spirito altruistico. E io ne faccio tesoro, provando a condividerle con il maggior numero di persone interessate alla propria crescita personale.

Wim Hof

Wim Hof

Con il freddo ho avuto una affinità sin da subito. In me è fortemente radicata l’idea che il potenziale umano possa essere completamente espresso solo se re-introduciamo tutte le componenti che, sin dagli albori, ci hanno contraddistinto come “esseri umani” (Simone Fusco)

Respirazione e meditazione nel metodo Wim Hof

Il metodo di Wim Hof® è composto anche da tecniche di meditazione e respirazione. Quali caratteriste ha la sua respirazione e cos’ha di diverso rispetto a quella di altre discipline come lo yoga (Pranayama) o dell’Oxygen Advantage®, un altro metodo di cui anche sei istruttore certificato? In quali casi una disciplina è più indicata rispetto all’altra?

Wim ha passato molti anni in Oriente, quando le discipline erano ancora insegnate così come tramandate. Insomma, non erano state impoverite dalla commercializzazione ed i maestri erano ancora Maestri. Il grande merito di Wim è stato quello di “riassumere” tecniche complessissime, per apprendere le quali ci sarebbe bisogno di anni di dedizione completa, in una “formuletta” che funzionasse per l’occidentale medio, ovvero per colui che “non ha tempo”.

Come poteva fare tutto ciò? Semplicemente estrapolando dal suo fittissimo bagaglio di conoscenze, quelle che fossero le più efficaci: con poco tempo, si ottiene il massimo risultato. Ed ecco il Metodo Wim Hof! La respirazione che ci ha donato Wim è pazzesca, perché è completa: alterna fasi di iper-ventilazione controllata a fasi di apnea profonda. Entrambi questi stati sono percepiti come degli “stress” per il nostro organismo, che risponderà con degli adattamenti. Durante la prima fase andiamo a stressare il nostro sistema nervoso, iper-attivando la risposta fight-or-flight. Potremmo vederlo come un allenamento agli “stress”. D’altro canto, il picco di adrenalina che ne deriva, biochimicamente è una manna per l’organismo: è altamente anti-infiammatorio (tantissimo!), benché intensifichi le nostre difese adattative. La fase delle apnee, invece, è molto parasimpatica. Entriamo in uno stato di profonda, totale calma, donando al nostro organismo quella “pace” del silenzio che troppo spesso gli neghiamo giorno per giorno.

Spesso le altre tecniche di respirazione sono meno efficaci e meno complete. Verticalizzano su un fattore alla volta; per questo dobbiamo sceglierne più di una. Con la respirazione “Wim Hof” abbiamo tutto in una sola tecnica!

Ho deciso di aggiungere il filone Oxygen Advantage (OA) proprio perché, come dicevo, ogni tecnica ha un suo fine. La OA, derivante dalle tecniche del dottor Buteyko, ha come focus principale la salute e le performance, usando delle “strade” che sono agli antipodi rispetto alla respirazione Wim Hof. Per questo motivo ho pensato che fosse la naturale integrazione a questa stupenda tecnica. Non posso enunciare tutte le testimonianze stupende di chi la sta seguendo, ma posso assicurarvi che i suoi impatti curativi si percepiscono su: patologie cardio-respiratorie, pressione alta, asma, attacchi di panico, vitalità, tranquillità, patologie neurologiche, così come sulle performance, argomento per cui non basterebbe un intero sito per poter essere completamente discusso. Provatele entrambe e non ve ne pentirete!

simone-fusco-bagno-ghiacciato

Metodo Wim Hof: ci sono controindicazioni?

Ci sono delle controindicazioni, dei rischi o delle precauzioni da prendere per alcune categorie di persone prima di prendere in considerazione la partecipazione alle tue attività?

Questa è una delle domande che, giustamente, ricorre spessissimo. In generale la pratica del Metodo Wim Hof è consigliata a tutti, con poche e rare eccezioni. Se riusciamo a rimanere in un livello “ormetico” di stress, ovvero stressare il nostro corpo affinché gli adattamenti siano solo positivi, i pericoli a cui ci esponiamo sono davvero minimi. Ci vuole solo criterio. Ho avuto persone che, prese dall’entusiasmo, hanno fatto, come primo bagno ghiacciato, un bagno di 15 minuti e poi si sono lamentate del fatto che il freddo avesse portato loro sintomi non gradevoli. In quel caso mi permetto di dire che non è il freddo che faccia male, ma come per ogni cosa, è la dose che determina l’effetto.

Fatta questa doverosa premessa, le categorie di persone per le quali sconsigliamo il metodo sono: le donne in gravidanza, chi soffre di cardiopatie davvero importanti (serve parere del medico), chi soffre di epilessia e chi è affetto da sindrome di Raynaud’s di tipo 2 (forma auto-immune).

Queste sono delle condizioni cautelative. Conosco molte persone che, nonostante avessero queste problematiche, hanno deciso di andare avanti in autonomia con il metodo e si sono trovate comunque benissimo.

Il mio consiglio sembrerà banale e di parte, ma è l’unico che mi sento di dare: affidatevi ad un professionista certificato, perché il percorso che si segue in accademia non è affatto banale. Diceva il mio maestro di arti marziali “meglio perdere 10 anni alla ricerca di un maestro bravo, piuttosto che perderne 10 a seguirne uno scadente“.

Rimani in contatto con i partecipanti ai tuoi corsi, o con alcuni di loro? Se sì, quali sono i feedback da parte loro che ti hanno colpito di più?

Rimango SEMPRE in contatto con i partecipanti dei miei corsi. In moltissimi casi si sviluppa una amicizia vera. Con alcuni ci vediamo per le solite serate in convivialità. Insomma, il Metodo Wim Hof alla “Simone maniera” è anche (e forse soprattutto) questo: un fattore unificante! La forza del singolo, sommata a quella del gruppo, ci permette di affrontare qualsiasi sfida. Sentire il supporto di altre persone nel fronteggiare gli stress della vita, percepire il calore umano, abbracciarsi anche solo virtualmente è uno di quei valori aggiunti che rarissimamente ho potuto trovare altrove. E io ne ho bisogno. Per me l’essere Umano è anche questo: è manifestare la propria umanità… e godere di quella degli altri.

I feedback (che potete vedere sulla mia pagina ufficiale del metodo) vanno ben oltre quelle che erano le mie più rosee aspettative. Ci sono persone che mi dicono GRAZIE in maniera sentita, perché, a detta loro, con una sola giornata sono riuscito a “cambiare la loro vita” in meglio. Nel corso della nostra vita perdiamo la percezione di chi siamo, ma soprattutto di quale sia il nostro vero potenziale. Riacquisire questa percezione, fronteggiando uno stress immenso come un bagno ghiacciato, ci apre le porte ad una nuova concezione della vita e di noi stessi, con molti meno limiti e molte più possibilità.

Gli impatti “concreti” che ho avuto riguardano la gestione di problematiche dolorose come la fibromialgia, di stati depressivi, aumento dell’entusiasmo, miglioramento della pressione sanguigna, percezione della fatica, miglioramento respiratorio, malattie auto-immuni. Non ultimo l’impatto assurdo sul sistema immunitario di alcuni clienti che hanno passato con me un weekend mentre erano in chemioterapia. Solitamente la conta dei globuli bianchi, quando ci si sottopone a trattamenti del genere, tende quasi a zero. È difficilissimo, se non impossibile, far aumentare tale conta. Beh, ho già avuto 2 casi (su 2) in cui, dopo qualche giorno, mi contattano per dirmi “non so cosa sia stato, ma mi si sono impennati i globuli bianchi“. 

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Qual è la routine quotidiana di un seguace di Wim Hof e come è cambiata la tua vita da quando pratichi il metodo?

La routine quotidiana di un “Wimhoffer” prevede poche aggiunte a quella propria: deve solo alzarsi una mezz’oretta prima alla mattina e fare la respirazione e la doccia fredda. Questo è ciò che richiede la pratica del metodo. Mezz’ora al giorno soltanto per avere risultati pazzeschi.

Nel mio caso la faccenda, purtroppo, si complica 🙂 Essendo esperto in varie discipline, provo ad integrarle tutte nella mia giornata. Innanzitutto seguo i ritmi circadiani: sveglia all’alba a guardare il sole (pratica del trataka nello yoga), poi faccio qualche esercizio di mobilità e connessione mente-corpo come qi-gong o yoga. Prendo il mio cagnolino e vado a mare dove, mentre lui va a caccia di tutti i legnetti della spiaggia, io faccio respirazione Wim Hof ed un bel bagno. Poi ci facciamo insieme una corsetta e torniamo a casa, dove io sono pronto per lavorare e lui per… dormire 😛

Durante la giornata uso vari dispositivi di biohacking, dalle lenti ai tappetini per earthing e provo sempre a tenermi caldo muscolarmente: non accendo i termosifoni (ormai da 3 anni) e ogni 45 minuti faccio qualche esercizio riscaldante, in modo che il calore lo sviluppi dall’interno. Pratico un misto (da me ideato) di Crossfit, Weightlifting e Body-building circa 3 volte a settimana. E ovviamente nessuna regola stringente! Ho smesso di essere troppo severo con me stesso qualche mese fa. Se qualche giorno esco e faccio tardi, non c’è nessun problema. Avrò nutrito un altro lato del mio essere. Se non metto gli occhiali rossi 2 ore prima di dormire, nessun problema. Anche qui, è la “dose” che ci porta il beneficio (o il danno).

Che cos’è per te il Biohacking?

Bella domanda. Hackerare la nostra biologia significa usare dei “trucchetti” che innescano delle reazioni biologiche atte a fornirci il risultato da noi voluto. Questo per me è Biohacking.

Quindi un biohacker deve conoscere approfonditamente la biologia. Ma ciò non basta! Deve conoscere i campi di applicazione degli “hacks”. Mi spiego meglio: se voglio usare la luce per ottenere una reazione biologica sull’infiammazione, dovrò conoscere i campi elettromagnetici, le frequenze luminose, la fisica, ma anche la biologia, cos’è l’infiammazione, quali sono i suoi marcatori, ecc.

La biologia può essere stimolata (anche hacking è un termine che a me non piace) in moltissimi modi, ma bisogna padroneggiarli molto bene, proprio per gli impatti profondi che questi possono avere. Uno dei più efficaci è l’uso della respirazione. Il respiro è l’unica funzione biologica che è sotto il nostro controllo cosciente, ma anche sotto il controllo autonomo. Noi possiamo dimenticarci di respirare, ma respireremo lo stesso. Possiamo anche, però, decidere di forzare la respirazione facendo respiri più intensi, più brevi, ecc. Questa sua caratteristica (ripeto, è L’UNICA funzione del genere) lo rende il “ponte” verso il nostro Sistema Nervoso Autonomo. Respirando in un certo modo, possiamo stimolare il nostro sistema nervoso autonomo portandolo laddove vogliamo. E per chi non lo sapesse, il sistema nervoso autonomo è colui che è deputato a gestire tutte le nostre funzioni vitali come: digestione, stress, metabolismo, umore, zuccheri nel sangue, pressione arteriosa, …

Sono un po’ amareggiato dalla piega che questo filone ha preso negli ultimi tempi. In tantissimi si definiscono “biohackers”, ma in realtà sono, nella migliore delle ipotesi, esperti in un “qualcosa” che ha effetti sulla biologia.

Che alimentazione segue un “uomo di ghiaccio”?

Il vero uomo di ghiaccio, Wim, segue una alimentazione vegetariana nel regime di OMAD (One Meal A Day). Non è affatto ossessionato dal cibo in quanto, probabilmente, non ha mai avuto l’esigenza di dover fronteggiare patologie infiammatorie o auto-immuni. La sua cura è sempre stata la respirazione ed il freddo. Questo gli basta! Fino a qualche tempo fa mangiava qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, anche junk-food. Ora è più accorto sotto questo punto di vista, ma non ama parlare del suo regime alimentare, probabilmente per non condizionare nessuno. Non ama affatto essere un “Guru” di qualcuno.

Nel mio caso, dopo averle provate tutte, sono ri-approdato alla Paleo. Mangio carne grassa, uova, pesce, tuberi, radici. Bevo acqua, brodo d’ossa e buon vino. Solitamente faccio 2 pasti al giorno, non perché mi forzi a fare IF (Intermittent Fasting o Digiuno intermittente), ma perché mi viene spontaneo e naturale fare così. Ah, ogni giorno ho un feticcio a cui non posso rinunciare: mangio dei fichi secchi con del cioccolato fondente! Lo ammetto 😀

Come ti vedi in futuro?

Francesca questa è una domanda a cui sto cercando, incessantemente, di dare risposta da qualche settimana. Quest’anno è stato per me davvero strano. Avevo progettato la mia intera vita, ma è stato stravolta completamente, sotto tutti i punti di vista! Ho cambiato casa, ho cambiato regione (sono ritornato a Salerno, in campania, da Torino, dove vivevo da 8 anni). Sto avviando questa nuova emozionante attività che mi vede non più “ingegnere” a contatto con i monitor, ma “persona felice” a contatto con altre persone stupende, che corso dopo corso, apprezzo sempre di più.

Certo, questa nuova iniziativa è molto più rischiosa e meno remunerativa del mio attuale lavoro da manager, ma adoro quegli abbracci che mi regalano queste persone. È un qualcosa a cui non potrei rinunciare ormai. E i monitor non mi hanno mai abbracciato 😛 Quindi ad inizio dell’anno prossimo farò una mia scelta difficile … e aggiornerò questa risposta 😛

In generale mi vedo in un posto tranquillo, in campagna. A due passi dalla montagna ma da dove possa guardare il mare. Mi vedo con una persona che condivida l’entusiasmo per la vita, che riesca a trascinare anche me verso i suoi piaceri. E perché no, vedrei anche dei pargoletti ai quali poter far dire “tuo padre è completamente pazzo!” da tutti i compagnetti di scuola. Sarebbe stupendo 🙂 

Qual è il tuo mantra nella vita o la tua citazione preferita?

Bella domanda. Una volta, quando ancora ero troppo rigido sul da farsi, era una frase dell’Hagakure (mi sembra): “La negligenza è la peggiore delle virtù“. Sono d’accordo, ma nemmeno tanto. Oggi per me conta di più “chi si è”, piuttosto che “cosa si fa”.

Una frase bellissima e molto semplice è quella detta dal mio autore preferito, Tiziano Terzani, nel suo capolavoro “Un altro giro di giostra“: “Vivete una vita in cui potete riconoscervi!“. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Da questo “precetto” discendono tutte le scelte che facciamo. Dobbiamo farci guidare da questa componente spesso bistrattata che, una volta, era posta al centro di tutto: la coscienza. Se agiamo secondo coscienza, saremo rispettosi di noi e degli altri, senza bisogno di farci mediare da terzi, da norme o da leggi in tutti i comportamenti della vita quotidiana. Gli ultimi anni sono da insegnamento in tal senso: anche per prendere un caffè c’era bisogno di seguire norme e protocolli. È davvero questa la piega che vogliamo dare alla nostra vita? Non sarebbe meglio se investissimo nello sviluppare la nostra coscienza?

Per me la risposta è scontata. Non siamo automi, ma siamo degli esseri capaci sì di ragionare, ma soprattutto di “sentire”. Ed è questa la parte più importante che dobbiamo riscoprire 🙂

Per approfondire:
Sito web di Simone Fusco https://www.innerbreath.it/
Prossime attività metodo Wim Hof: https://www.wimhofmethod.com/instructors/simone-fusco-1

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